Il corso tenutosi presso il centro Cesare Borlotti di Ciserano ha riproposto lo stesso spirito d’iniziativa dell’incontro del marzo scorso.
Ovvero uno staff sanitario, quello dell’Atalanta, che si prende cura del giocatore a tutto tondo grazie all’iterazione di competenze che vanno dall’allenatore al fisioterapista passando per: medici, chiropratici, osteopati e preparatori atletici.
La mattinata è iniziata con l’intervento di Michele Locatelli che ha illustrato in modo pratico, basandosi sia sulla letteratura che sull’esperienza della squadra, qual’è l’iterazione migliore tra le terapie fisiche e lesioni muscolari.
Nell’esperienza riportata, l’uso delle terapie fisiche, è stato ottimizzato per favorire il rimodellamento tessutale evitando l’apposizione di sali di calcio o fibrina il più possibile e favorendo l’attivazione mitocondriale. Queste terapie, che vanno dall’ultrasuono alla tecar, associate all’uso del freddo, si accompagnano a tecniche manuali e piscina. Alla base rimane la valutazione medica ed ecografica.
Fabio Gianpaolo Tenconi ha analizzato i principi dinamici del recupero nel concetto di catene muscolari.
Quest’analisi, associata alla fisiologia dell’attività muscolare, ha permesso di giustificare e proporre gli esercizi mirati al recupero delle lesioni muscolari sui calciatori.
Successivamente ha analizzato l’importanza della postura sul concetto di: equilibrio, economia energetica, confort nel sistema aperto del corpo che tende sempre, tramite i recettori si autoregola.
Le dottoresse Rita Giutaldi e Fabiola Moretti, membri attivi di Villa Stuart, hanno riportato la loro esperienza clinica dal trauma alla fase riabilitativa attraverso la loro metodica di indagine, basata su protocolli elaborati dallo staff che permettono un monitoraggio ed un lavoro mirato. La riabilitazione consigliata comprende fasi di lavoro isometrico, idrokinesiterapia, fase pliometrica simulante la fase di gioco e core stability.
L’intervento del Dott. Bruzzone è iniziato ribadendo l’importanza del lavoro di team, a partire da società ed allenatore.
Oltremodo ha esposto il lavoro di monitoraggio del giocatore attraverso la raccolta continua di dati, elaborati in un programma proprio dell’Atalanta, e di valutazioni da parte di tutto lo staff e dei collaboratori. L’uso di questi dati in un ottica di monitoraggio e salute del giocatore è la base del loro lavoro.
L’intervento di Andrea Riboli, preparatore atletico della prima squadra, ha illuminato ancor più quello che è lo spirito innovativo che muove tutto lo staff sanitario. Riboli con la tecnologia, la tenacia e la passione sta rivoluzionando il ruolo del preparatore atletico, il quale, oltre a trovare i migliori test di valutazione proposti dalla letteratura, deve migliorare la prestazione atletica oltre che diminuire tempi di recupero basandosi sulla raccolta continua dei dati fisiologici.
Il lavoro di Riboldi è un ulteriore passaggio verso la ricerca della prestazione atletica migliore basata su quella che è la scienza, la tecnologia, il lavoro di uno staff unito e l’esperienza del campo.
Purtroppo, per ragioni personali, non si è avuto l’intervento di Simone Campanini, osteopata.