Nel corso di David Blow è stato approfondito l’uso del Taping attraverso i concetti del NMT (Taping NeuroMuscolare) creato dall’autore stesso nel 2003.
Il Taping si sviluppa negli anni ’60 del XXI secolo in Giappone e Corea basandosi sul concetto di compressione, tecnica già nota a greci ed egizi, al fine di stabilizzare l’articolazione.
Il Taping odierno si basa invece sul concetto di decompressione e si applica sulla pelle con lo scopo di decomprimere le aree in cui viene posto. Il concetto fondamentale, che coincide con la regola dell’arteria in osteopatia, è quello di facilitare il flusso sia ematico che linfatico, producendo così la diminuzione del dolore. L’innovazione di Blow risiede nell’uso biomeccanico eccentrico del Tape che supporta la dinamica dei vasi.
L’azione più efficace del Tape rimane quindi legata al movimento attivo della persona, in particolare il lavoro aerobico, ed alla competenza dell’operatore. Infatti il Tape ha un effetto benefico sulla motilità e mobilità vasale della persona 24 ore su 24 favorendo:
· processi di assorbimento e drenaggio
· apposizione tessuto osseo nelle sedi di lesione
· rigenerazione tessuto connettivale
La corretta valutazione ed applicazione del nastro permettono quindi all’operatore di poter ottimizzare e continuare, al di fuori della seduta, il lavoro svolto sul soggetto negli intervalli tra i trattamenti attraverso un’azione continua, che può arrivare fino a 2 settimane.
L’importanza del Taping sui distretti vasali non è immune ad alcune controindicazioni:
· Emorragie interne
· Infezioni
· Cancro / metastasi
· Trombosi / flebiti
· Alterazioni cutanee
· Gravidanza
. Insufficienza venosa
Per tale motivo viene consigliato di affidarsi a coloro che si formano in centri certificati e si sconsiglia l’autoapplicazione.